venerdì 14 agosto 2015

...L'Amico Fermino ci ha lasciati...

"Il tempo si serve delle parole per far parlare di sé. Sceglie un uomo, chiede di dargli corpo attraverso i suoi ricordi, le testimonianze di chi l'ha incontrato, l'amore per la ricerca e la riflessione.
Il tempo sceglie un uomo semplice, Fermino Brazzale, affinché leggendo i suoi racconti rievocativi di un primo novecento lontano, noi tutti possiamo dire io c'ero. Potere della scrittura, potere dell'immaginazione che ci conducono in un'epoca in cui ancora, di fatto non eravamo".  


  

Voglio ricordare Fermino con queste parole di Paola Toldo che ben lo rappresentano. Lo penso in questo momento seduto ad un tavolo a dialogare con tutti gli amici di quel novecento lontano che amava tanto.    
                                                                      Ciao Fermino     





 




  
  
  Sono nato nel tempo dei prati falciati a mano, quando le capre tornavano dalla valle e dal bosco ed il crepuscolo accoglieva il bambino nel grembo della contrada. 

  Sono nato nel tempo del prato e del campo, dell'albero in fiore, del pero e del melo e delle lenzuola sul filo nell'orto. In quel tempo, i mandriani abbeveravano le vacche alla fontana due volte al giorno, davanti alla mia casa e le vacche erano le mie vicine di casa. Al tepore della stalla passava l'autunno e l'inverno. 

  Sono nato dopo che millenni di vita contadina avevano reso l'animale domestico fratello dell'uomo e il sole tramontava sul dorso del toro. Allora il bécco segnava l'autunno di muschio e d'urina e la vita nascondeva i suoi doni tra le pietre del bosco e la valle si oscurava carica di mistero e di pianto.

  Sono nato quanto le bestemmie del contadino lodavano Dio e l'azzurro del cielo era sopra la contrada. Quando in una chiesa contadina, uomini, donne, vecchi, ragazze e bambini cantavano alla Madre di Dio: "mira il tuo popolo o bella Signora".

  Sono nato quando la terra mostrava ancora il suo volto. 

  Sono nato nel tempo della vacca e del toro, della capra e del caprone, dell'uomo e della sua donna, della fontana e della sua valle, della scuola e del bambino, della vecchia e del rosario, della neve e del gelo, del fiore e del grano...

Nessun commento:

Posta un commento