giovedì 7 maggio 2015

VENERDI 15 MAGGIO 2015 PRESENTAZIONE LIBRO "Adele Pergher, Profuga una storia dimenticata"

          
      




Adele Pergher rappresenta tutte le donne realmente esistite che si sono ritrovate a fuggire dall'Altopiano dei Sette Comuni a seguito della Spedizione Punitiva degli austriaci, iniziata il 15 maggio del 1916. Dopo 100 anni, in una sorta di denuncia, la storia della profuga getta luce su una vicenda drammatica, vissuta realmente da migliaia di persone che non hanno avuto voce: sono i dimenticati dalla grande storia di un'Italia che molto spesso dimentica, o peggio, ignora, che anche noi siamo stati profughi, non molto tempo fa.    


          

   




                                        Raffaella Calgaro 
è docente di Italiano e Storia presso l’Istituto Tecnico Tecnologico “G. Chilesotti” di Thiene (VI).

Attenta a garantire a tutti gli studenti la possibilità di apprendere qualcosa di importante non solo per la scuola, ma soprattutto per i concreti contesti sociali in cui essi vivono, ha condiviso innumerevoli esperienze professionali particolarmente significative relative all’interdisciplinarietà e alle nuove forme di didattica della storia nella scuola.





Il libro è in vendita non solo nelle librerie della provincia di Vicenza, ma anche online su:

Amazon
                               Libreria Universitaria
                                                                             IBS

2 commenti:

  1. Ciao Gino, ho riascoltato più volte il video e mi ha toccato veramente il cuore, anche la mia nonna Striolo Amalia era partita da Velo d'Astico per la Svizzera, ma credo di sua volontà e non da profuga, aveva lavorato presso una famiglia di Ebrei Tedeschi come bambinaia e poi trasferitasi a Milano si era sposata e guarda caso aveva lavorato proprio nella fabbrica delle bombe di Bollate. Raccontava sempre che era appena finita la Prima Guerra e già si costruivano le bombe utilizzate nella Seconda Guerra, come vedi gli uomini non avevano imparato nulla!!!!! Figurati ai nostri giorni che siampo composti da due generazioni che non hanno subito tali orrori, speriamo nelle generazioni future. Floriana

    RispondiElimina
  2. Ciao Floriana
    Grazie della tua testimonianza, la passo alla Raffaella, poi la leggerò la sera della presentazione.
    Un forte abbraccio gino

    RispondiElimina