Bravo Gino, così ci hai proposto tutto il giro dato che ho bacchettato il Sera che s'era fermato a Belfiore. E' auspicabile che si intensifichino iniziative del genere. Vedo che riporti le fonti documentali da pubblicazioni di chi ha scritto della valle. Fai bene, ma stai attento che non sempre i foresti colgono il segno. Quel sentiero non è la frontiera dei Cimbri, lo sarà stato forse due secoli fa, ma quella frontiera è stata continuamente mobile nei secoli e assai frastagliata. Nel nostro dialetto non esiste “casoto” con l’accezione di ricovero per gli attrezzi o sistemazione temporanea stagionale. Quello è sempre stato il ”baito”. Cà sotto (case di sotto), come Cà rotte (case diroccate, non vedure), come Sette cà, (sette case) ecc. Agli Scalzeri non hai fotografato il gallo dei Rossati dipinto sulla casa padronale, quello ha fattola la storia molto più dei moderni murales ecologici, forse suggestivi ma puramente decorativi.
Che Bello sentire il famoso e misterioso Don Sponcio. Hai Ragione e chiedo venia, cercherò di migliorare nei prossimi video. Anzi il prossimo viaggio con Tarcisio sarà la Singèla e avrò bisogno del tuo aiuto per il video che farò...ti lascio il mio indirizzo mail, mandami più informazioni possibili sulla sua storia... ginsart@libero.it A presto e grazie
Purtroppissimamente di Singela so pochetto, bazzicando altre e più amate sponde. Ma Tarcisio è quello col cappellino afghano? Informati bene su Rossati, sui loro possedimenti in Bisele (il nome Galeno l'hanno ereditato da loro), sul ponte che fecero costruire per portare i loro prodotti dal mulino in montagna, delle beghe che ebbero con gli austriaci, che gli tolsero i beni con la restaurazione, ecc. Quei sentieri grondano di piccola storia patria. L'epopea della Singela venne dopo, a fine ottocento, ma di prima c'è ancor molto da raccontare..
Quello magrolino con la barba con il cappellino afgano è Tarcisio.
Mi informerò sui Rossati, mi sembra argomento molto interessante, sai dirmi se qualcuno ha scritto sul tema o qualche persona a cui si possa "chiedere lume".
Ciao Koscri, qualcosa è scritto sul libro di storia di Pedemonte, poi ci sono varie carte di processi che nel sei-settecento videro protagonisti i Rossati che pare siano stati tipi molto energici. Erano padroni dell'omonimo grande mulino di cui si vedono ancora i ruderi e pare delle montagne del Bisele. Vai a ruscare e vedrai che catti....
Carlissssssssssssssssssssssssssssssssima Se intendi residenti in Comune di Val d'Astico c'ero solo io... un vero peccato, ma ci sono abituato. Speriamo almeno che ci sia un pochettino di gente di San Pietro quando organizzeremo la Singèla a Giugno, altrimenti ci rimedio una brutta figura... Un abbraccio
Ops...dimenticavo che c'erano Adriano Carraro, Davide Sartori e Gianni Thiella anche se non sono residenti hanno la Valle sempre nel loro cuore, li faccio residenti ad honorem
Bravo Gino, così ci hai proposto tutto il giro dato che ho bacchettato il Sera che s'era fermato a Belfiore. E' auspicabile che si intensifichino iniziative del genere. Vedo che riporti le fonti documentali da pubblicazioni di chi ha scritto della valle. Fai bene, ma stai attento che non sempre i foresti colgono il segno. Quel sentiero non è la frontiera dei Cimbri, lo sarà stato forse due secoli fa, ma quella frontiera è stata continuamente mobile nei secoli e assai frastagliata. Nel nostro dialetto non esiste “casoto” con l’accezione di ricovero per gli attrezzi o sistemazione temporanea stagionale. Quello è sempre stato il ”baito”. Cà sotto (case di sotto), come Cà rotte (case diroccate, non vedure), come Sette cà, (sette case) ecc. Agli Scalzeri non hai fotografato il gallo dei Rossati dipinto sulla casa padronale, quello ha fattola la storia molto più dei moderni murales ecologici, forse suggestivi ma puramente decorativi.
RispondiEliminaChe Bello sentire il famoso e misterioso Don Sponcio.
EliminaHai Ragione e chiedo venia, cercherò di migliorare nei prossimi video.
Anzi il prossimo viaggio con Tarcisio sarà la Singèla e avrò bisogno del tuo aiuto per il video che farò...ti lascio il mio indirizzo mail, mandami più informazioni possibili sulla sua storia... ginsart@libero.it
A presto e grazie
Purtroppissimamente di Singela so pochetto, bazzicando altre e più amate sponde. Ma Tarcisio è quello col cappellino afghano? Informati bene su Rossati, sui loro possedimenti in Bisele (il nome Galeno l'hanno ereditato da loro), sul ponte che fecero costruire per portare i loro prodotti dal mulino in montagna, delle beghe che ebbero con gli austriaci, che gli tolsero i beni con la restaurazione, ecc. Quei sentieri grondano di piccola storia patria. L'epopea della Singela venne dopo, a fine ottocento, ma di prima c'è ancor molto da raccontare..
EliminaCiao Don
EliminaScusa del ritardo nella risposta.
Quello magrolino con la barba con il cappellino afgano è Tarcisio.
Mi informerò sui Rossati, mi sembra argomento molto interessante, sai dirmi se qualcuno ha scritto sul tema o qualche persona a cui si possa "chiedere lume".
A presto
Ciao Koscri, qualcosa è scritto sul libro di storia di Pedemonte, poi ci sono varie carte di processi che nel sei-settecento videro protagonisti i Rossati che pare siano stati tipi molto energici. Erano padroni dell'omonimo grande mulino di cui si vedono ancora i ruderi e pare delle montagne del Bisele. Vai a ruscare e vedrai che catti....
EliminaGrazie Koskri a presto gino
EliminaNa curiosità Boss: del nutrito gruppo, QUANTI dal Comune?
RispondiEliminaCarlissssssssssssssssssssssssssssssssima
EliminaSe intendi residenti in Comune di Val d'Astico c'ero solo io... un vero peccato, ma ci sono abituato.
Speriamo almeno che ci sia un pochettino di gente di San Pietro quando organizzeremo la Singèla a Giugno, altrimenti ci rimedio una brutta figura...
Un abbraccio
Ops...dimenticavo che c'erano Adriano Carraro, Davide Sartori e Gianni Thiella anche se non sono residenti hanno la Valle sempre nel loro cuore, li faccio residenti ad honorem
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