sabato 18 gennaio 2014

"Marco del Pan"

        


Chiuso l’ultimo panificio nel comune di Valdastico. 

 IL pane è un alimento di uso quotidiano sulle nostre tavole, ha vari modi di essere consumato e tanti sono i formati e le qualità che si trovano in commercio. Quando una famiglia viveva di stenti, si diceva che non aveva nemmeno un tozzo di pane, nel Padre Nostro si recita ”dacci oggi il nostro pane quotidiano” come preghiera per avere di che sfamarsi, ci si raduna intorno ad un altare per spezzare il “Pane di vita”. Possiamo quindi capire quanto importante, unico e insostituibile sia il pane. Quando nei nostri piccoli paesi, un panificio chiude, la tristezza è ancora più grande perché viene a mancare qualcosa d' insostituibile. Il profumo del pane appena sfornato è uno dei ricordi che la nostra mente e l’olfatto sa apprezzare e che porta gioia. Marco Bonifaci, da più di 50 anni si è impegnato al difficile lavoro del panettiere, nel suo forno situato a San Pietro Valdastico, con l’aiuto e il supporto della moglie Nadia, ha portato avanti un’attività che gli è stata tramandata dalla famiglia. Il Panificio Bonifaci è stato fondato da Marco Bonifaci Senior nel 1904; la grande guerra vide la famiglia profuga in provincia di Pavia, precisamente a Stradella. Durante il secondo conflitto mondiale, il figlio di Marco, Mario è in guerra, quindi il lavoro del panificio viene svolto e portato avanti dalle sorelle Rosetta e Caterina. Nel 1945/46 il forno viene trasferito nel nuovo fabbricato che affianca l’abitazione della famiglia. Molte persone della famiglia si susseguono nella conduzione del panificio fino ad arrivare al 1975, quando Marco Junior inizia a portare avanti l’attività. Assieme alla moglie Nadia e ad alcuni famigliari, il panificio continua la produzione con nuovi formati di pane e le mitiche “Fugasse de Marco” molto apprezzate specialmente dai bambini. Sentire il profumo delle piccole focacce che venivano offerte agli alunni durante la “Festa degli Alberi”, infondeva una gioia indescrivibile! Il lavoro del panettiere richiede sacrificio: se il pane deve essere pronto alle prime luci dell’alba, si comprende che le ore notturne sono quelle dove si lavora, ma l’ingrediente principale deve essere la passione e l’amore per un mestiere antico, che porta a superare il sonno e la stanchezza. Nel panificio di Marco si potevano gustare tanti tipi di pane che erano venduti nel negozio attiguo al forno, ma che arrivavano,portati a domicilio, nelle case di gran parte dei paesi della valle. C’è da precisare che Nadia, maestra elementare, si è veramente impegnata quando il lavoro lo permetteva, ed è sempre stata fianco di suo marito, sia nella lavorazione che nella distribuzione. Ora il pane arriva da altri forni, fuori dalla valle, e ci sembra proprio di aver perso qualcosa che difficilmente potrà tornare… Credo che Marco, dopo tutti questi anni, si meriti un po’ di riposo, ma sono certa che la nostalgia del suo lavoro e del profumo del suo pane, si farà sentire. Ora ha tempo, più tempo da passare con la sua famiglia ei suoi amici che in questi anni gli sono stati vicini e attendevano di poter godere totalmente della sua compagnia. 

A tutta la famiglia Bonifaci, partendo da chi ha fondato il panificio e andando avanti fino ad oggi, va un grazie per il lavoro e l’impegno che hanno messo nella loro attività. 

Lucia Marangoni

6 commenti:

  1. Commovente questo filmato, una vita dedicata al pane, alimento tanto semplice, quanto grande! Avrei partecipato volentieri anch'io a questi ultimi momenti, sicuramente avrei tratto pensieri profondi da riportare in racconto. Comunque grazie delle immagini che parlano senza parole... e grazie a Marco del suo pane!!!Lucia

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  2. Ciao Lucia Se ti fa piacere puoi trarre spunto dal filmato poi pubblichiamo un post, penso che a Marco e Nadia possa solo far piacere. Un abbraccio gino

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  3. Ciao Gino
    "I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca".
    Bellissimo .. ti ringrazio.
    feli

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  4. Ciao Gino
    "I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l'acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca".
    Bellissimo .. ti ringrazio.
    feli

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    1. Grazie 1000 a te feli, che tristezza vedere un'attività come questa nata all'inizio del 900 che scompare, purtroppo il Paese stà velocemente morendo...

      Un abbraccio gino

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  5. Ci sono troppe cose che stanno andando male, Gino, è triste si, anzi fa male al cuore.
    Quello che è peggio è che non si trovano rimedi (o non si vogliono trovare) ..
    Vorrei dire tante cose, ma lascio perdere anche se con il cuore sono vicina a questi artigiani che si sono tramandati di padre in figlio attività meravigliose.
    La speranza è l'ultima a morire, dicono, allora speriamo che qualcosa inizi a cambiare perchè davvero così non si può certo stare sereni e lavorare per un futuro migliore.

    Un abbraccio a te
    feli

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